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al testo di Rosetta Sacchi
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Conto le mattonelle nella mia stanza le mattonelle chiare e le marroni perché altro non so vedere intorno se non le ombre in moltitudine sui muri e un fascio di luce quasi un faro a me dinanzi
penso alle cose che non si sono avverate le imprese abbandonate le idee bruciate per pigrizia o scarsa perseveranza perché al traguardo ho smesso di lottare o sulla roccia la fune m’è mancata
sogno la vita d’altri vissuta meglio perché alla mia ho posto troppi freni se non al difetto d’immaginar le mani colme quando invece erano vuote e di riempire abissi con i silenzi e le carezze smarrite nel percorso
ed ora conto le ore che non dormo e che non amo le ore che non penso e che non vivo quando tra corpo e mente è solo guerra e nessun vinto c’è né vincitore E conto le volte che ancora piango perché gioire sarebbe inutil fasto.
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